Per
Be the bee body be boom (bidibibodibibu) mi sono ispirata sia alle favole del folklore dell'Est Europa, sia alle leggende urbane che soffiano su questi territori. Un incontro tra sacro e profano, suoni sordi che 'dialogano' tra di loro permettendomi di interpretare la voce degli spiriti dei luoghi. Ogni immagine è una piccola storia indipendente che tenta di esprimere rituali, bugie, malinconia e segreti. L'Est Europa offre uno scenario ai miei occhi impermeabile, un pianeta in cui è difficile camminare leggeri, il fascino spettrale da cui è avvolta, dove convivono tristezza, bellezza e stravaganza: un grottesco simulacro della condizione umana. A est, in molti dei paesi che ho visitato, non ho trovato atmosfere particolarmente familiari, in tutti questi luoghi ho percepito una forte collisione tra passato, spesso preponderante, e presente. Sono anni che viaggio a est, forse il mio sguardo è visionario e legato al mondo dei giovani, a quella che presuppongo possa essere la loro immaginazione.
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For Be the bee body be boom I was inspired both by the fairy tales of Eastern Europe folklore and the urban legends that blow on these countries. An encounter between the sacred and the profane, hollow sounds that 'talk' to each other allowing me to interpret the voice of the holy places. Each image is a small independent story that endevours to express rituals, lies, secrets and melancholy. Eastern Europe offers a waterproof scenario to me, a planet where it is hard to walk lightly, enclosed by a spectral splendor where sadness, beauty and extravagance live together: a grotesque representation of the human condition. In many of the Eastern countries I have visited, I have not found a very familiar atmosphere, in all these places I have felt a strong contrast between past and present. I have been travelling in the East for years and perhaps my glance is visionary and connected to the world of young people, to what I believe to be their imagination. Buy now!