6.1
I sogni fracassati dalle scosse si materializzano, uno dopo l’altro. Urla senza voce, gli incubi mai svaniti che si trascinano dal passato. Il ritorno dell'onda del tempo li riconduce a oggi. Ne è trascorso di tempo, quaranta e passa anni, da quel terremoto del Belice, tra il 14 e il 15 gennaio 1968 che ha inghiottito campi e paesi, uomini e animali, e spaccato le vite di migliaia di disgraziati. Senza tetto, senza lavoro, orfani di padri e di madri, di mogli e di figli. Oltre quattro decenni e ancora tante questioni irrisolte. Un fiume di memoria che straripa e che restituisce materiale al tempo.
Ho trovato oggetti, lettere, indumenti, spartiti e valigie, li ho fotografati per riportare alla luce quella gente. Di ognuno ho immaginato una storia cercando rappresentazioni e materiale che li facesse rivivere, perché lì hanno vissuto. In qualche caso il paese terremotato sembra più vivo di quello ricostruito. In qualche caso vecchie fotografie del paese, della gente o della stessa scuola, fanno da quinta opposta alla tragedia. I luoghi fotografati sono: Gibellina ricostruita, il Cretto di Burri, Poggioreale e Salaparuta.