Quello che vedo sono momenti fugaci che si manifestano prima nella mia mente e poi nelle fotografie che cerco per strada. Non cerco di documentare, non mi interessa e non sono obiettiva. Credo di provare una specie di rifiuto per ciò che è reale e inseguo prove fisiche che manifestino questa mia percezione. Tutto accade dentro di me, parlo da sola. Incrocio le vite di persone che incarnano la mia idea di fugacità. Probabilmente niente di incantevole, piuttosto indefinito e profondo, come uno sguardo negato. Spesso si respinge l’esistenza di qualcosa di non comune che però vive benissimo nell'immaginazione umana. Le cose si insinuano da altri mondi possibili, ci riempiono di spruzzi freddi e la nostra comprensione si adatta a riceverli. Ecco, io sono in costante attesa di questi schizzi che mi risveglino perché percepisco la realtà come meno importante dell’immaginazione, troppo definitiva e definita. Una sorta di controcanto, una voce sottoposta a quella principale, un brusio di fondo con il quale cerco di connettermi. Troppo seria questa descrizione di Be the bee body be boom, Est-West? Riassumo: più di tutto amo lasciare piccole tracce, mi diverto a ricevere schiocchi di vita e di morte, questo sono le fotografie.
Punto.
Sara Munari
Qui sono presenti alcune delle 82 fotografie comprese nel libro.
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What I see are fleeting moments that manifest themselves first in my mind and then in the photographs I look for in the street. I’m not trying to document, I’m not interested in that and I’m not objective. I think I kind of reject what is real and I pursue physical evidence that manifests my perception. Everything happens inside me, I talk to myself. I meet people who embody my idea of fleetingness. Probably nothing enchanting, rather indefinite and deep, like a denied look. Often the existence of something unusual is rejected, but it thrives in human imagination. Things insinuate themselves from other possible worlds, they fill us with cold splashes and our understanding adapts to receive them. I am constantly waiting for this splash that awakens me because I perceive reality as less important than imagination, too definite and definitive. A sort of counterpoint, a whisper overwhelmed by the main voice, a background buzz I try to connect with. Is this description of Be the bee body be boom, Est-West, too serious? Let me be brief: more than anything else I love leaving small footprints, I enjoy getting snaps of life and death, these are the photographs.
Sara